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domenica 10 luglio 2022

Trace letare arte: Renato De Paoli URBINO e Galleria Celeste Vicenza

Trace letare arte: Renato De Paoli URBINO e Galleria Celeste Vicenza: href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnUFYlCv8KDGuU_bNIoBfd6IU0qt83qZDaqJ5Y2HbOE1uJrU3CJ9_U19SNX1SGJMI5qu8k...

domenica 8 maggio 2022

venerdì 29 novembre 2013

Il business dei telefoni invisibili

Da "IL GIORNALE.IT"

Il business dei telefoni invisibili

Il racconto di un hacker: la nuova moda delle aziende, per tenere nascosti i loro segreti, è quella di rifornirsi di cellulari cripati, spogliati da ogni sistema di geolocalizzazione

C'è un mercato nascosto che fa della segretezza delle comunicazioni il suo business plan. Un mercato di cellulari inviolabili, forniti da aziende del settore a privati o ancora ad altre aziende che vogliono mantenere celati i loro affari.
A parlarne è un hacker che opera anche nell'ambito della sicurezza mobile sulle reti gsm. Quando parliamo con lui (che preferisce rimanere anonimo), il dubbio che la storia sia un po' surreale è presente. Ma quando senti squillare il telefono dell'ufficio e ti appare come mittente il tuo numero, nonostante il cellulare sia riposto in tasca, il dubbio diventa confusione. "Agganciandomi a una rete, ho clonato tutti i dati inerenti al tuo numero, ho creato una sim virtuale e ho telefonato utilizzando il tuo numero. E mentre lo facevo, il segnale del tuo cellulare crollava”, ci spiega il nostro interlocutore.
Praticamente, avrebbe potuto chiamare qualunque persona della mia rubrica e non, accedere alle mia mail, ai miei contatti e altro ancora. Tutto ciò grazie a un particolare bug che, “se venisse utlizzato in maniera diffusa, farebbe crollare il mercato della telefonia e delle reti cellulari”, dice lui, aggiungendo che “in teoria questo sistema potrebbe anche far decadere l'attendibilità di ogni intercettazione”. Quando chiediamo di più su questo mercato della segretezza delle comunicazioni, l'hacker ci fornisce un prospetto aziendale in cui viene spiegato per filo e per segno il prodotto offerto, definito “Crypto Phone”. Un apparecchio che viene spogliato di bluetooth e gps (in modo da non rendere possibile alcuna geolocalizzazione) e che non contiene sim, se non una virtuale. Nel telefono le aziende provvedono a installare una applicazione che funziona come client Voip per comunicazioni criptate basate su protocollo SIP/SRTP e trasposto TLS V3 (un sistema di cifratura). La App necessita di un sistema server PBX compatibile dedicato per l'instradamento del traffico voce e dati in modo sicuro. “In pratica i server sono di proprietà dell'azienda che li utlizza, quindi inviolabili”, spiega l'hacker. Mettiamo il caso che i vertici di un'azienda vogliano mantenere segrete le loro comunicazioni, ecco che potrebbero usare questo sistema chiuso appoggiandosi a connessioni di rete esistenti, wi-fi o 3g di operatore telefonico.
Naturalmente, essendo il Crypto Phone un sistema chiuso, la rubrica dei contatti si riferisce alla numerazione interna del server in quanto non è possibile chiamare in modo criptato numeri telefonici della comune telefonia, così come è possibile chiamare solo altri apparecchi dotati della stessa applicazione specifica. "Questo è un mercato che sta prendendo piede da due anni e che ha sostituito quello precedente gestito dai cinesi e basato sulla fornitura di sim con carte di credito intestate ad altre persone. Ormai si è ricorsi a questo nuovo stratagemma, le aziende utilizzano un pool di ingegneri informatici, lasciano solo una rete wi-fi attiva attraverso la quale non vengono però trasmesse informazioni e ogni volta viene generato un ID casuale”. L'azienda fornisce sia i server, al prezzo di 15mila euro circa, sia i singoli telefoni, al costo di 1.500 euro. E le comunicazioni "scottanti" restano al sicuro.

martedì 21 maggio 2013

Domenica 26 lunedì 27 maggio al Comune di Vicenza VOTIAMO RENATO DE PAOLI




Domenica 26 lunedì 27 maggio al Comune di Vicenza VOTIAMO RENATO DE PAOLI


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RENATO DE PAOLI


venerdì 9 novembre 2012

Virus bloquant l'ordinateur.


ATTENTION !! Des centaines d'ordinateurs ont été bloqués par un virus. Des paiements sont demandés au nom de la police ou de la gendarmerie, et Ministère de l'Intérieur. Gare à l’arnaque!
Le virus fait apparaître une page d'accueil avec la mention "police" ou "gendarmerie", "Ministère de l'Intérieur", avec le logo. Une "amende" de 100€ ou 200€ est à régler par l'électronique.
ATTENTION! VIRUS !! Des centaines de personnes partout en France ont déjà porté plainte ou appelé le commissariat pour signaler une escroquerie sur Internet. Un virus qui n'atteint que les PC, pas les Mac ni les ordinateurs dotés du système d'exploitation libre Linux. Ce virus a fait son apparition en fin d'année dernière.
Lorsque des internautes consultent un programme en flux continu ou streaming, légal ou illégal, ce virus s'infiltre par le biais de bannières publicitaires. Une page s'ouvre portant un message et les logos de la police nationale, de la gendarmerie ou même
de l'Office central de lutte contre la criminalité liée aux technologies de l'information. On leur signifie que leur activité est illégale et que le système a été bloqué.
Pour le déverrouiller, on doit régler par l'électronique 100€ (version police) ou 200€ (version gendarmerie). Les spécialistes nomment ce type d'infraction Ransonware, c'est-à-dire logiciel de rançon.
Évidemment, il s'agit d'une arnaque. Ne surtout rien payer, d'autant plus que cela ne débloque en rien l'ordinateur. Les paiements ainsi soutirés partent ensuite en Afrique. Pour "désinfecter" son ordinateur, sauf à être informaticien, la meilleure solution est de l'apporter chez un spécialiste.
La meilleure parade reste de se doter d'un bon antivirus (et encore pas sûr), de veiller aussi aux mises à jour et de ne jamais accepter l'installation d'un logiciel dont on ne connaît pas l'origine.
La police conseille de signaler ces arnaques sur un site mis en ligne par le ministère de l'Intérieur: internet-signalement. gouv. fr. Préciser la date, l'heure de connexion et le type de contenu. L'internaute est ensuite orienté vers le site de l'Hadopi (Haute Autorité pour la diffusion des œuvres et la protection des droits sur Internet) non pas pour lui infliger une sanction mais pour lutter contre cette escroquerie.
Les contenus illicites sont en hausse :
Grâce aux renseignements donnés sur internet-signalement.gouv.fr, plus de 100.000 contenus illicites ont été signalés en 2011, contre 78.000 en 2010.
Incitations au racisme, pédopornographie, escroqueries, dont celles utilisant la signature de l'administration fiscale, sont au rang des délits les plus concernés.
ATTENZIONE! Centinaia di computer sono stati bloccati da un virus. I pagamenti sono richiesti per conto della polizia o la gendarmeria e Ministero degli interni. Attenzione alla truffa!
Il virus mostra una home page con le parole "polizia" o "gendarmerie", "Ministero degli interni", con il logo. Un "bene" di €100 o 200 € deve essere pagata dall'elettronica.
ATTENZIONE! VIRUS! Centinaia di persone in Francia hanno già lamentato o chiamato la stazione di polizia per segnalare una truffa su Internet. Un virus che raggiunge solo PC, non Mac o computer con il sistema operativo libero Linux. Questo virus è emerso alla fine dello scorso anno.
Quando gli utenti visualizzano un programma stream o streaming, legale o illegale, questo virus si infiltra attraverso banner pubblicitari. Si apre una pagina con un messaggio e i loghi della polizia nazionale, la gendarmeria o anche l'ufficio centrale del crimine informazioni legate alla tecnologia. Vuol dire loro che la loro attività è illegale e che il sistema è stato bloccato.
Per sbloccarlo, deve essere impostata elettronicamente 100 € (versione polizia) o $ 200 (versione polizia). Gli esperti chiamano questo tipo di reato Ransonware, cioè il software per il riscatto.
Naturalmente, è una truffa. Non soprattutto per pagare qualsiasi cosa, anche più che sblocca nel computer. Quindi travasati pagamenti poi andare in Africa. Per "disinfettare" il suo computer, tranne to essere informatico, la soluzione migliore è di portarlo da uno specialista.
La miglior parata è di avere un buon antivirus (e ancora non è sicuro), anche controllare gli aggiornamenti e non accettare l'installazione di un software di cui l'origine è sconosciuta.
La polizia consiglia di segnalare queste truffe su un sito pubblicato dal Ministero dell'interno: segnalazione di internet. gov. P. specificare la data, tempo di connessione e il tipo di contenuto. L'utente è quindi diretto verso il sito di Hadopi (alta autorità per la protezione dei diritti su Internet e la diffusione delle opere), ma non per lui imporre una sanzione, ma contro questa truffa.
Contenuti illegali sono in aumento: grazie alle informazioni fornite su internet - signalement.gouv.fr, più di 100.000 contenuti illeciti segnalati nel 2011, da 78.000 nel 2010.
Istigazione al razzismo, pornografia infantile, truffe, compresi quelli che utilizzano la firma dell'amministrazione fiscale, sono allineati i reati più interessati. (Tradotto da Bing)

venerdì 24 agosto 2012

I distrurbatori del WEB: i troll

I disturbatori del Web da un articolo de la Repubblica.it del 13 giugno 2012.

Secondo la defininizione di Wikipedia, "il troll è una persona che interagisce con gli altri utenti tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente senza senso. Il suo obiettivo è disturbare la comunicazione e fomentare gli animi". Ebbene, adesso il governo britannico ha deciso di dichiarare guerra ai cyberbulli. Al vaglio della camera dei Comuni il disegno di legge contro la diffamazione e le molestie online. Per esercitare la propria attività, i gestori delle piattaforme web avranno l'obbligo di dare alle autorità inglesi i dati identificativi degli utenti. Ai provider sarà garantita dal governo una tutela speciale per eventuali ricorsi legali, in caso che i troll decidano "in nome della libertà di espressione" di opporsi e costituirsi parte civile.

LE FOTO: FACCE DA TROLL 1

La norma. L'articolo di legge antitroll è contenuto nel quinto paragrafo del 'Defamation Bill 2'. La nuova riforma tende a velocizzare e semplicare il procedimento di individuazione del diffamatore virtuale, ricorrendo a un giudice di grado inferiore della High Court. La nuova regola si applicherà a tutti i siti, indipendentemente dal server su cui è ospitato. Si tratta di un cambiamento epocale
che però mette a rischio il diritto di rimanere anonimo sul web. "Il governo consente alle persone di proteggere la propria reputazione online in modo efficace", spiega un responsabile dell'esecutivo.

Il no dei difensori della privacy. Seriamente preoccupate e poco entusiaste le associazioni favorevoli all'anonimato nella rete. Si teme che la nuova legislazione colpisca quei siti d'informazione che si basano sulle soffiate anonime, limitando così la libertà d'espressione. "La maggior parte degli operatori non sono in grado di sapere se il materiale pubblicato è diffamatorio o meno, e molto spesso - di fronte a una denuncia - decideranno dirimuovere immediatamente gli articoli", ha detto ha detto Emma Draper, responsabile della comunicazione dell'organizzazione 'Privacy International'. "Tuttavia, se la scelta è tra la tutela l'anonimato degli utenti o evitare un contenzioso potenzialmente costoso, molti piccoli operatori opteranno per la pubblicazione dei dati dell'utente che diffamano il denunciante".  (13 giugno 2012)